martedì 15 dicembre 2009

Clima d’Odio™

Ieri sera ero a cena da mia nonna quando è iniziato Porta a Porta. Lei stava vedendo i Pacchi, poi c'è stata la pubblicità, poi è partito Via col vento. Sullo schermo gigante alle spalle del conduttore c'era la faccia insanguinata del Presidente e la scritta rossa, grande: PERCHE'?
Il tono era quello delle grandi tragedie nazionali e mondiali. Lo stesso delle trasmissioni post 9/11. Come sottofondo di ogni servizio c'era la musica che usano quando parlano di bambini morti: le note più basse del piano o i violini struggenti. Per darvi un'idea della gravità della situazione basta dire che non c'era Alba Parietti, né una qualsiasi starlette [almeno fino a quando ho visto io]. Il conduttore aveva in mano il souvenir-arma del delitto. Diceva che si può comprare per sette euro. Chiedeva al dottore del Presidente quale parte del souvenir poteva fargli più male [e a quel punto poteva anche chiedergli se il Colosseo così rotondo non gli avrebbe causato meno danni, ma non l'ha fatto]. Diceva: Poteva anche morire [e a quel punto mi aspettavo che dalla porta entrasse un Bondi stravolto dal pianto urlando: Poteva essere morto!, come Sofia Loren alla fine della Ciociara che grida: E'mmòrto!]. Diceva: Siamo qui per capire perché. Mia nonna ha risposto: Forse perché aveva toccato il culo alla ragazza.
Mia nonna ha un paio d'anni in meno del Presidente.

Poi ho pensato a Se una notte d'inverno un viaggiatore. Ho pensato a questo:
Lotaria m'ha portato alcuni romanzi trascritti elettronicamente sotto forma d'elenchi di vocaboli in ordine di frequenza. - In un romanzo tra le cinquantamila e le centomila parole, - m'ha detto, - le consiglio d'osservare subito i vocaboli che tornano una ventina di volte. Guardi qui. Parole che compaiono diciannove volte:
cinturone, comandante, denti, fai, han, insieme, ragno, risponde, sangue, sentinella, spari, subito, t', tua, visto, vita...
- Parole che compaiono diciotto volte:
basta, bello, berretto, finché, francese, mangiare, morto, nuovo, passa, patate, punto, quei, ragazzi, sera, vado, viene...
- Non ha già un'idea chiara di cosa si tratta? - dice Lotaria. - Non c'è dubbio che è un romanzo di guerra, tutto azione, dalla scrittura secca, con una certa carica di violenza. Una narrazione tutta in superficie, si direbbe; ma per sincerarcene è sempre bene fare qualche sondaggio nella lista delle parole che ricorrono una volta sola, e non per questo sono meno importanti. Questa sequenza, per esempio:
sottana, sotterralo, sotterranei, sotterraneo, sotterrarla, sotterrato, sottili, sottobosco, sottomano, sottoproletari, sottoscala, sottoterra, sottovesti...
- No, non è un libro tutto in superficie come sembrava. Ci dev'essere qualcosa di nascosto; su questa traccia potrò indirizzare le mie ricerche.
Ho pensato: E se si facesse la stessa cosa con la politica. Prendere le parole degli onorevoli, degli editorialisti, dei conduttori di Porta a Porta, di Marisa Laurito che l'altra settimana era su Raidue a parlare dei processi del Presidente, prendere tutte queste parole - anche solo quelle di quest'anno - e contarle, e vedere quali sono le più ricorrenti [inserisci esempio] e quelle che ricorrono solo una volta [inserisci esempio], e poi chiedersi: Di cosa si tratta?

1 commenti:

Damiani ha detto...

La linguistica computazionale potrebbe davvero venirci in soccorso: chissà che risultati otterremmo!

Ci aggiungerei anche le trascrizioni delle puntate di MATRIX contro il web con opinionisti del calibro di Belen Rodriguez e Alessandra Mussolini.