venerdì 4 giugno 2010

Foyer du cinéma | outtake

Alfred Hitchcock: [...] Si parla spesso di cineasti che a Hollywood deformano l'opera originale. E' mia intenzione non farlo mai. Leggo una storia solo una volta. Se mi piace l'idea di base la faccio mia, dimentico completamente il libro e faccio del cinema. [...] Quello che non riesco a capire è che uno si impadronisca completamente di un'opera, un buon romanzo che l'autore ha impiegato tre o quattro anni per scrivere e che è tutta la sua vita. Prendono il libro, lo manipolano per bene, si circondano di artigiani e tecnici quotati e si ritrovano candidati all'Oscar, mentre l'autore si dissolve nello sfondo. Nessuno pensa più a lui.
François Truffaut: Questo spiega perché non girerà mai "Delitto e castigo".
AH: Ma anche se decidessi di girarlo non sarebbe comunque un buon film.
FT: Perché?
AH: Se prende un romanzo di Dostoevskij, non solo "Delitto e castigo", ma un altro qualsiasi, ci trova molte parole e tutte hanno una funzione precisa.
[François Truffaut, Il cinema secondo Hitchcock]

Ieri pioveva e sono andato al cinema a vedere The Road, l'adattamento cinematografico di John Hillcoat dell'omonimo romanzo di Cormac McCarthy.
Faceva schifo.
Fa così schifo che lo sto dicendo qui, contravvenendo alla regola di questa rubrica - che sarebbe "si parla di cinema e non di film".


Fa così schifo che mi sono detto più volte "è meglio il libro" pur non avendolo mai letto.
Fa schifo perché ogni inquadratura calpesta la regola aurea hitchcockiana di cui sopra.
Fa così schifo che ogni volta che il bambino piange [o forse dovrei dire squittisce] invece che muovere a compassione fa venir voglia di dargli uno schiaffo in faccia e tenerlo senza XBox per un mese.
Fa così schifo che quando il protagonista si accascia a terra sfinito [e questo succede almeno trentasei volte] uno spera solo che sia la volta buona.
Fa così schifo che nei flashback con Charlize Theron uno senza pensarci si augura che lei impazzisca e ammazzi tutti.
Fa così schifo che quando non succede qualcosa [cioè nel 70% del film] parte la voce fuori campo che snocciola frasi profonde e thought-provoking mentre la macchina da presa fa vedere i due protagonisti camminare o VOMITARE.
Fa schifo perché l'unico modo che hanno trovato per creare la suspense è: non diciamo allo spettatore quello che accadrà ai protagonisti ché tanto è sicuro che sarà qualcosa di brutto.
Fa così schifo perché, dopo tutto, è solo un film di suspense.
Fa così schifo da rendere inverosimile il finale di una storia ambientata in un mondo post-apocalittico abitato da cannibali e subumani.
Fa così tanto schifo perché sembra che l'idea base fosse: facciamo vedere della roba orribile, ripugnante, oscena [un padre che punta una pistola carica alla tempia del figlio? eccolo!]; la condiamo con qualche bella frase messa lì a cazzo; ci mettiamo un pizzico di dio/no-dio, bene vs. male e poi vediamo se qualche stronzo ci casca.
Fa così schifo che mi è piaciuta la colonna sonora.

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