giovedì 21 gennaio 2010

Foyer du cinéma #1

Cinema Barberini
Piazza Barberini, 24-25-26
00100 - Roma

19/01/10 19:15
Avatar 3D

Andiamo di corsa ché è tardi. Le scale mobili le facciamo volando. Come sempre in questi casi, il treno non passa e cammino nervosamente in circolo sulla banchina. - La metro B è bloccata da stamattina -, dico a mia sorella. Lei guarda l'orologio. Sono già le sette. Stiamo andando al Barberini a vedere Avatar in 3D.
- Per fortuna l'uscita della metro è proprio davanti al cinema -, dico. Nonostante questo, quando apriamo le porte a vetri del multisala sono ormai le sette e un quarto. C'è la fila. E' aperta solo una cassa. In fila ci stanno una suora e un prete. Sono giovani, sembrano sudamericani. Penso che forse non ho mai visto un prete e una suora fare la fila al cinema.
Sentiamo la cassiera dire che per Avatar ci son rimasti solo posti laterali. Mi sento un idiota. All'improvviso, come se qualcuno mi avesse rovesciato qualcosa addosso, mi sembra che stare lì a fare la fila dietro a quel prete e a quella suora sia del tutto inutile. Mi sembra che il film non abbia alcun bisogno di me per essere visto. Dico a mia sorella di uscire. Le mi dice - Va bene -.
Guardiamo gli orari delle proiezioni sul foglio appesso fuori la porta.
- Lo fanno all'una, in 3D e in versione originale. Se domani mattina non hai lezione potremmo andarci -. - Domani c'è lo sciopero della metropolitana -, dice.
- Ma magari ci stanno le fasce garantite. All'una e coi sottotitoli, non dovrebbe esserci gente -.
- Non lo so. Adesso che si fa?-.
- C'è un altro cinema, più su. Possiamo andare a vedere che fanno -.

****

Cinema Fiamma
Via Bissolati, 47
00100 - Roma

19/01/10 20:00 Sala 1
La prima cosa bella

Prezzo: 7,50 euro

Io e mia sorella viviamo insieme da quando è nata (io sono più grande), eppure adesso che camminiamo per via Barberini stiamo in silenzio e io la precedo come due che non vanno nemmeno dalla stessa parte. Non è che non le voglia bene, né che lei ce l'abbia con me per qualche motivo. In realtà, non lo so.
Aspettiamo che il semaforo diventi verde e attraversiamo la strada. Al Fiamma alle otto c'è La prima cosa bella. Manca ancora mezz'ora. Le dico che potremmo cercare un bar per prendere qualcosa. Ho fame, non ho pranzato. Lei dice - Va bene -.
Via Bissolati è una sfilza di banche. Al primo incrocio decidiamo di tornare indietro. Le chiedo dell'università, degli esami. Lei mi racconta delle aste su eBay per accaparrarsi un cellulare. Alle otto meno un quarto entriamo per fare i biglietti.
- Qui all'intervallo c'è un tizio in uniforme che entra in sala a vendere roba da mangiare -, dico.
Mentre cerco i soldi nel portafogli la porta del cinema si apre e entrano Raul Bova e la moglie. Non so perché faccio finta di non accorgermene. Mi faccio da parte mentre la cassiera baldanzosa dice - Ditemi! -. Lui prende due biglietti per il nostro stesso film e esce. Mia sorella mi sfiora una mano e sussurra - L'hai visto? -. Io dico di no.
Entriamo in sala e ci sediamo. Poco dopo Raul Bova e consorte si siedono nella fila davanti alla nostra. Mia sorella me lo indica.
Accanto a me c'è un signore sovrappeso che sembra che russi ma è sveglio.
Quando il film finisce e usciamo in strada, per non far vedere che ho pianto dico - Pediniamo Raul Bova -.

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