mercoledì 27 gennaio 2010

Ogni schermo è illuminato

Avete mai provato a contare quanti film ogni anno escono sull'argomento II Guerra Mondiale-Shoah-Memoria? Be', sono ancora parecchi - ancora nel senso che la letteratura, per dire, ha già smesso da un pezzo. Avete mai provato a contare quanti di questi film meritassero davvero di farsi vedere? Be', sono molto pochi.
Decidete quali delle seguenti prossime uscite potranno essere annoverate tra questi.


Il Colpo del Campo
di Wes Anderson

Lo stile inconfondibile del regista di Rushmore e i Tenenbaum al servizio di una storia ispirata a un fatto realmente accaduto. Bill Murray, Owen Wilson e Jason Schwartzman sono i tre autori del furto dell'insegna che con la scritta "Arbeit macht frei" campeggia all'ingresso del campo di concentramento di Auschwitz. I tre maldestri ladri, però, litigano costantemente tra loro, finché il personaggio interpretato da Schwartzman non cade da un sedia e per il colpo dimentica dove ha nascosto l'insegna. Dall'altra parte, a cordinare le ricerche vengono chiamati due investigatori impersonati da Anjelica Huston e Seymour Cassel, una volta marito moglie, ora divorziati. A complicare ulteriormente le cose arriva Natalie Portman nel ruolo di enigmatica donna del mistero, forse un fantasma, che perseguita i tre ladri, costringendoli ad affrontare le implicazioni morali del loro gesto.
Anche per quest'opera andersoniana ruolo fondamentale ha la colonna sonora, un sapiente mix di rock (Velvet Underground, Kinks, Rolling Stones) e musica klezmer.


Soluzione Finale
di Roland Emmerich

Il film, prodotto da J.J. Abrams e scritto da Drew Goddard (entrambi già firme di Cloverfield), è una assoluta novità nella filmografia del regista, non solo per il tema trattato ma anche per la scelta stilistica. Il maestro tedesco del catastrofismo, con un uso sorprendente della soggettiva, ci mostra la vicenda di due ebrei, interpetati da John Cusack e Sandra Bullock, durante la tristemente nota Notte dei Cristalli. Nessuna gigantesca esplosione, dunque, nè tornado o portali aperti sullo spazio-tempo; solo la fuga di due esseri umani terrorizzati da qualcosa di terribile che non riescono nemmeno a identificare - la furia cieca del mostro della violenza - che anche lo spettatore non vede se non nelle ultime scene del film.
Costato centosessanta miliardi di dollari (nonostante sia per lo più fatto di primissimi piani dei protagonisti e di nero perché è notte), Soluzione Finale rappresenta una grande scommessa per Emmerich e per Abrams. Quest'ultimo, reduce dai successi di LOST e Fringe, ha addirittura dichiarato che da questa esperienza potrebbe nascere una serie per la tv ambientata in un campo di concentramento in cui al gruppo di internati protagonisti succedono le cose più assurde. Probabile titolo: 174517.


Lunghi Coltelli
di Ferzan Ozpetek

Il regista turco-italiano, dopo La finestra di fronte, torna a parlare di omosessualità sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. La rovente storia d'amore tra l'avvenente ebreo Magnus (Luca Argentero) e il soldato tedesco Ernst (David Kross), abilmente tenuta segreta dai due, sembra finire con la Notte dei Lunghi Coltelli. Ernst infatti sparisce, Magnus teme che sia stato anche lui vittima delle epurazioni e si mette sulle sue tracce, scoprendo che il soldato non era solo il suo amante, ma anche quello di molti tra i vertici delle SA. Nell'incessante ricerca della verità incontra Hans Blüher (Stefano Accorsi), scrittore noto già durante la Grande Guerra come teorico della "alleanza virile", nonché fervente antisemita e anch'egli vicino agli ambienti della Sturmabteilungen. Questi rivela all'ebreo che il soldato è vivo e li raggiungerà al più presto, ma nel frattempo il fascino di Magnus costringe Blüher a rivedere le sue posizioni. All'arrivo di Ernst, Magnus si ritroverà davanti a una durissima scelta da compiere: restare con lo scrittore o seguire il soldato in una località imprecisata della Polonia.
Il film, che già suscita polemiche, è anche un omaggio al cinema di Visconti e Fassbinder, oltre che all'anatomia maschile. Notevoli, in questo senso, le interpetazioni dei tre protagonisti: accanto a conferme ozpetekiane come Argentero e Accorsi, spicca David Kross, che aveva mostrato un bel pezzo di bravura nel film The Reader.


Annina
di Federico Moccia

Il regista figlio d'arte (figlio di Pipolo) e autore di best-seller Federico Moccia mette da parte le avventure erotiche con laidi quarantenni delle ragazzette di Roma Nord per raccontare una love story del passato riletta con gli occhi dei giovani d'oggi.
Protagonista è Annina, una ragazza come ce ne sono tante a Monte Mario, che per un compito di scuola deve leggere Il diario di Anna Frank. Dopo un primo approccio non facile (divertentissima la scena in cui Annina chiude il libro ed esclama esausta: "Ma nun la potevano trovà prima?"), la sedicenne si lascerà sempre più prendere dal racconto, complice anche l'aspirazione che la accomuna all'ebrea: il sogno di diventare scrittrice (e qui il regista e scrittore si abbandona all'autocitazione: Annina infatti, dichiarando di voler seguire le sue orme, dice: "Quer frocio me fa morì"). Annina si appassiona così tanto alla lettura del diario che addormentandosi sogna di essere lei stessa Anna Frank. La vediamo allora nell'achterhuis dell'edificio sul Canale Prinsengracht, vestita da reclusa, vivere la vita di cui da sveglia poteva solo leggere. L'attenzione si focalizza in particolare sulla tenera storia d'amore con Peter van Pels, il timido e introverso giovane coinquilino, e sulla rivalità con la sorella Margot, che Annina/Anna sospetta voglia rubarle il ragazzo.
Nel cast Alessandra Mastronardi (Annina/Anna), Raoul Bova (Otto Frank), Federico Costantini (Peter), Lunetta Savino (la madre).

3 commenti:

f. ha detto...

Il colpo del campo e Annina imperdibili!!! :D

Heike ha detto...

Raoul Bove è nato per questo ruolo.

Damiani ha detto...

io vi venero.