Siamo una nazione di fini autori di gesti. Uomini e donne che trascendono con piccole azioni, un popolo condannato a creare poesia. Io non sono diverso, e mi muovo goffamente all'interno di quella tradizione grandiosa. I nostri eroi saltano con i loro destrieri su precipizi montani, cadendo incontro a una morte gloriosa. Si iniettano del veleno e languiscono in nome del progresso medico. Inevitabilmente i nostri eroi muoiono, o muoiono le loro speranze, e questo è un malinconico motivo di vanto per il nostro popolo paziente. Come e quando, il metodo e il momento per una sconfitta finale e solitaria. E' l'arte in cui eccelliamo di più.
[Daniel Alarcón, "Una tecina per rimanere soli"]
Daniel Alarcón non è un idiota. Ha vinto dei premi, delle borse di studio. I suoi racconti sono stati pubblicati dal New Yorker, da Harper's e da McSweeney's. Nel 2007 [quando ha trent'anni] è tra i ventuno del Best of Young American Novelists di Granta.
Non è un idiota.
Se volete leggere, in traduzione, qualcosa di suo, trovate Guerra a lume di candela, una raccolta di racconti, l'esordio. L'editore è Terre di mezzo.
Se l'avete letto, vi è piaciuto, e vi vorreste dedicare al suo secondo libro, il romanzo Lost City Radio, be', sono cazzi vostri. Ché se i racconti almeno un piccolo editore s'è degnato di pubblicarli, del romanzo sembra non esserci traccia, in Italia. Googlando a destra e a manca si scopre che lo doveva aver pubblicato Rizzoli addirittura nell'autunno del 2008, ma sul sito della casa editrice se cerci Alarcón non ti rispondo nemmeno. Il che può significare tre cose: o a Rizzoli non hanno mai sentito parlare di questo tizio [io voto per questa], o hanno comprato il libro ma poi hanno pensato che era meglio lasciarlo nel cassetto, o l'hanno pubblicato, ma in un universo parallelo in cui Rizzoli è ancora una gloriosa casa editrice [un universo in cui Angelo Rizzoli non è morto e non ha avuto figli].
Del resto, è così che si costruisce un pubblico di lettori: pubblicando bei libri e dando collane che hanno fatto la storia in mano ad anziani senza collo.
Non è un idiota.
Se volete leggere, in traduzione, qualcosa di suo, trovate Guerra a lume di candela, una raccolta di racconti, l'esordio. L'editore è Terre di mezzo.
Se l'avete letto, vi è piaciuto, e vi vorreste dedicare al suo secondo libro, il romanzo Lost City Radio, be', sono cazzi vostri. Ché se i racconti almeno un piccolo editore s'è degnato di pubblicarli, del romanzo sembra non esserci traccia, in Italia. Googlando a destra e a manca si scopre che lo doveva aver pubblicato Rizzoli addirittura nell'autunno del 2008, ma sul sito della casa editrice se cerci Alarcón non ti rispondo nemmeno. Il che può significare tre cose: o a Rizzoli non hanno mai sentito parlare di questo tizio [io voto per questa], o hanno comprato il libro ma poi hanno pensato che era meglio lasciarlo nel cassetto, o l'hanno pubblicato, ma in un universo parallelo in cui Rizzoli è ancora una gloriosa casa editrice [un universo in cui Angelo Rizzoli non è morto e non ha avuto figli].
Del resto, è così che si costruisce un pubblico di lettori: pubblicando bei libri e dando collane che hanno fatto la storia in mano ad anziani senza collo.
0 commenti:
Posta un commento